“Da molto tempo ero alla ricerca di una storia da raccontare, e nella scelta è stato fondamentale aver conosciuto Laura Seghettini. Pur avendola frequentata in poche occasioni, l’ho pensata ogni giorno per molti mesi chiedendomi come avrei potuto esprimerla attraverso il teatro. Il racconto di quell’anno trascorso sui monti mi è sembrato, nella sua imprevedibile quotidianità e concretezza, straordinario privo di retorica e disarmante”.
Così Laura Cleri, attrice di Fondazione Teatro Due a Parma, in occasione del primo incontro che ha aperto la rassegna promossa da Proges, “Al femminile. Voci di donne tra musica, libertà e sapere”, ha iniziato a narrare il percorso che l’ha condotta a trovare una strada interpretativa non solo per costruire uno spettacolo, ma “lo spettacolo” che stava aspettando. Quell’ispirazione arrivata dalla conoscenza di una donna che, all’età di ottant’anni, ha scelto di mettere su carta, tra le pagine di un libro, il suo vissuto nel periodo tra l’8 maggio del 1944 e il 9 maggio del 1945, quando ha sfilato a Parma davanti alla sua brigata per la Liberazione. E si tratta di un vissuto dal peso importante, ricco di esperienza, di sofferenza, di incontri, di durezza, di scelte e di coraggio. Perché la partigiana Laura Seghettini ha lasciato un segno. Lei che ricoprì il ruolo di vicecommissario della 12ª Brigata Garibaldi “Fermo Ognibene”.
“Questo spettacolo è del 2008, ma le radici risalgono al 2006. Ho voluto trasmettere ai presenti la spiegazione della sua genesi, ciò che è successo dentro di me quando ho deciso di trasformare la locandina di un libro, il libro stesso e tutti i materiali raccolti nel tempo, in uno spettacolo appunto, il cui senso è esporre a un gruppo ristretto di uditori la vicenda di Laura Seghettini”.
Venticinque persone, ovvero il numero perfetto di ascoltatori, coloro che possono assistere, scoprire queste vicende, sorseggiando un caffè preparato con la moka personale che la Seghettini ha regalato proprio alla Cleri. Il tempo di un piccolo e semplice rito quotidiano che diviene simbolicamente custode di un messaggio più ampio e intimo.
“Questa caffettiera ha definito il numero degli spettatori. E lo spazio prescelto è quello di un’aula scolastica perché lei era un’insegnante”.
“Una eredità senza testamento” è quindi un momento di incontro e scoperta: una maestra racconta la storia di una donna che all’età di vent’anni, nel 1944, decide di salire sui monti per andare a combattere con i partigiani entrando a far parte della dodicesima brigata Garibaldi, attiva sull’appennino Tosco-Emiliano. Le giornate nell’accampamento, la fame, le azioni, la paura, la morte in circostanze ancora da chiarire del comandante Facio, suo compagno, vengono descritte creando un’atmosfera intima e confidenziale che restituisce vita e profondità a una storia di amore e dignità.
Io non sono mai riuscita ad ottenere da lei il dettaglio delle emozioni, ma solo dei fatti. Anche per quanto riguarda Facio. Ciò che ho inserito nello spettacolo sono le sensazioni che mi sono state date dal suo libro. Quello che lei ha scritto è diventato materiale per interpretarla. Vi è un senso di realtà che dice tutto. E io ho sempre considerato un privilegio potermi confrontare direttamente con colei che questo pezzo di storia l’ha vissuto”, conclude Laura Cleri.
I PROSSIMI APPUNTAMENTI
La rassegna “Al femminile. Voci di donne tra musica, libertà e sapere” continua con altri due appuntamenti:
16 maggio
Édith Piaf: eroina fragile, traduttrice di emozioni
Con Clelia Cicero voce e Corrado Caruana chitarra manouche
Premiere etude sur Piaf. Voce straordinaria legata ad un’epoca che ci piace ricordare con occhi sognanti, rappresenta la forza comunicativa del canto filtrato da un’anima capace di profondi sentimenti.
6 giugno
Margaret Mead: l’antropologia che cambia il mondo
Con Tifany Bernuzzi antropologa e docente di lettere Liceo Steam International Parma
Vita idee ed eredità dell’antropologa che ridefinì i concetti di genere e sessualità nella prima metà del Novecento, scoprendo la natura multiculturale del mondo in cui viviamo
Gli incontri si terranno presso la Sala Consiglio della sede Proges, in via Colorno 63, dalle ore 17:30 alle 19, e si concluderanno con un aperitivo
La rassegna è a cura della Presidenza di Proges.
Di Chiara Marando