“Sono una educatrice socio pedagogica e lavoro con gli anziani tramite la relazione.”
Così ho presentato a Firenze il mio elaborato facente parte del bando di concorso “Le relazioni e le cure gentili alle persone anziane”, promosso dalla Società Italiana di Gerontologia e Geriatria.
Inizia tutto a maggio 2024 quando per caso mi appare il bando sui social. La parola gentilezza mi fa subito pensare al mio lavoro e all’idea di buona cura che ho.
Mi fa anche pensare che occasioni di valore per raccontare il nostro lavoro di educatori in RSA ce ne sono poche. Che molti non sanno cosa facciamo, e forse nemmeno noi ne abbiamo una chiara visione.
Spinta dalla mia collega Paola (che ci crede sempre più di me) mi butto, metto insieme i pezzi, compongo un puzzle fatto di piccoli gesti dell’ambiente in cui lavoro, del quotidiano che vivo.
Racconto con le immagini in maniera diretta, immediata, di impatto, vera e fedele alla realtà.
Ne esce un video dal titolo “la bellezza di accudire persone al tramonto – le relazioni e le cure gentili alle persone anziane”. Mi piace, mi commuove, mi fa pensare a quanto di straordinario ci sia nell’ordinario e a quanta bellezza si nasconde dietro alla sofferenza.
Il mio progetto viene valutato dal Gruppo di Studio su “La prevenzione del maltrattamento nell’anziano” e viene ritenuto meritevole del 2° premio.
Attualmente è pubblicato sul sito SIGG e citato nel Bollettino nr. 02/2024 uscito a giugno 2024. (guarda video)
Questo mi ha permesso dapprima di presentare brevemente il mio lavoro durante l’evento informativo online organizzato dal Gruppo di Studio il 17 giugno 2024 per celebrare la giornata mondiale per la consapevolezza del maltrattamento degli anziani.
In seguito mi ha permesso di presenziare gratuitamente al 69° Congresso Nazionale SIGG 2024 a Firenze e di ricevere l’attestato di premiazione presso l’Auditorium del Palazzo dei congressi sabato 14 dicembre.
Qui ho presentato brevemente il mio operato e nonostante io preferisca sempre riportare nero su bianco le mie riflessioni perché l’emozione mi inganna, sono riuscita in poco tempo a spendere due parole su cosa significhi prendersi cura della persona anziana e a parlare di quello che fa la differenza nel nostro lavoro.
I dettagli.
Le piccole cose. I particolari.
Le sfumature. La relazione.
Il mio lavoro passa tutto da qui; non c’è relazione se non si va a fondo della persona, se non si scopre cosa c’è dietro l’apparenza.
A questi concetti mi aggrappo nel mio lavoro per poter conoscere interamente la persona. Lavorare affinché vi sia una cura della gentilezza significa fermarsi a guardare queste piccole cose, riconoscerle e darle valore.
Proprio a questi piccoli dettagli ho voluto rendere omaggio con questo video. Sono grata al mio lavoro che mi dà tanto, ma soprattutto agli anziani che ho incontrato nel corso degli anni.
A loro devo tutto quello che decido di essere ogni giorno quando varco la soglia della mia struttura.
Erica Forcellini
Educatrice socio pedagogica, RSA Pineta di Tradate (VA)