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Cultura e comunità: Il successo degli Adriano Community Days a Milano

Dal cuore pulsante di Quartiere Adriano a Milano si è recentemente conclusa la quinta edizione degli Adriano Community Days (ACD), un format culturale innovativo promosso da Magnete e nato nel 2019 da un’idea di Proges e Shifton. Un evento e molto più, un mix tra una festa collettiva e un laboratorio a cielo aperto dove cittadini, cittadine, associazioni, imprese e realtà culturali costruiscono insieme il presente e il futuro di una comunità.

Magnete e gli enti della Membership Magnetica – BRUT Milano Outsider Lab, Sanpapié, SONG, con il coordinamento di Ecate Cultura alla curatela – hanno orchestrato un palinsesto che è riuscito ad essere tanto denso quanto accessibile, attraversando linguaggi, generazioni, memorie e visioni.

 

 

“Siamo stravolte ma felici di aver realizzato qualcosa di davvero grandioso, che per noi vuol dire innanzitutto partecipato. Perché il format Adriano Community Days, che curiamo per Magnete come responsabili di progetto e di produzione, diventa sempre più plurale. In questa quinta edizione, due temi profondamente intrecciati, la cura e il femminile, hanno guidato il nostro lavoro di curatela e attraversato la programmazione. Ne è uscito un palinsesto ricco di progetti importanti e di persone che, con il loro ingegno e il loro impegno, con competenza e passione, rendono possibile l’impossibile” racconta il team di Ecate Cultura.

E in questa veste primaverile degli Adriano Community Days ogni angolo dell’Adriano Community Center ha vibrato di iniziative: da Magnete al Bistrot, dalla RSA Adriano Sicura agli spazi aperti del quartiere. Bambini e famiglie hanno preso parte con entusiasmo ai laboratori creativi – dalla falegnameria al laboratorio dei colori – mentre artisti, performer e associazioni hanno condiviso il proprio lavoro attraverso installazioni, momenti di dibattito e performance.

 

 

Per citarne alcuni, la giovanissima Orchestra Magnetica ha emozionato il pubblico con un’esibizione coinvolgente, mentre le serate teatrali hanno offerto momenti di riflessione profonda. Particolarmente intensa la performance “Je Vous Aime”, che racconta la genesi del primo video mai realizzato nel 1891 da Georges Demenÿ, proiettando per la prima volta un volto in movimento che pronuncia «Je vous aime». Ma soprattutto, rivelando l’intento originario del video: insegnare la lettura labiale ai ragazzi sordi, ai quali era stato vietato per legge l’uso della lingua dei segni. Una riflessione potente sull’anti-storia, su chi è rimasto fuori dal racconto ufficiale.

 

 

Non è mancato uno sguardo profondo al passato, con lo spettacolo “Milano città prigioniera” di Marco M. Pernich, realizzato da ANPI Crescenzago e Studio Novecento in occasione dell’80° Anniversario della Liberazione. E non è mancato uno sguardo all’arte grazie a BRUT Outsider Lab che ha aperto le porte dello spazio artistico a una comunità curiosa e appassionata.

“Il BRUT Studio Visit è stato un viaggio fuori dagli schemi, e tutto questo è stato possibile grazie a voi. Abbiamo accolto persone curiose, sensibili, entusiaste, che hanno reso questo evento unico. Un enorme grazie a chi ha partecipato, condiviso, e vissuto con noi l’anima ribelle del progetto BRUT” racconta sui canali social il team di BRUT Outsider Lab.

Insomma, cinque edizioni dopo ACD non è solo un evento da vivere, ma un processo da attraversare: fatto di ascolto, cura, sperimentazione e visioni collettive. Un modello di innovazione culturale nato da un quartiere che, ogni anno, sceglie di portare avanti la filosofia della “cura come cultura” e della “cultura come cura” costruendo. Insieme. FR

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