ACC, fondi, finanza tradizionale e cooperativa…
Abbiamo intervistato Guido Coscia, direttore finanziario di Proges.
Qual è stato il percorso che ha portato alla vendita dell’immobile dell’RSA Adriano Community Center di Milano –leggi-?
Proges ha compiuto un grande sforzo finanziario per costruire, arredare e avviare l’ACC e fin da subito sapevamo che non avremmo potuto mantenerlo nella nostra proprietà. Del resto una cooperativa sociale non necessita della proprietà degli spazi, è sufficiente ne assuma la completa gestione tramite un affitto.
La vendita di ACC era già stata pianificato nel 2020, anno che tutti ricordiamo per le difficoltà e i rallentamenti indotti dalla pandemia.
E’ stato nel 2023 che sono stati siglati gli accordi sostanziali per arrivare al passaggio definitivo di qualche settimana fa.
Facciamo un passo indietro. Tecnicamente cos’è un fondo?
E’ un contenitore di investimenti di soggetti professionali che apportano denaro per ottenere una remunerazione attesa. Tipicamente i fondi sono costituiti da Fondazioni bancarie, enti previdenziali, Poste italiane, soggetti privati che detengono quote proporzionali al valore del capitale investito. Si tratta di strumenti finanziari chiusi, ovvero fuori dal mercato borsistico.
Gli investitori puntano al rendimento del capitale investito che un gestore strutturato e solido come Proges può assicurare. Per dimensioni e capacità leader in Italia nel settore, la nostra cooperativa è il soggetto ideale per questo tipo di fondi.
E’ stato un intervento complesso e multidisciplinare che ha coinvolto aspetti urbanistici, edili, impiantistici, gestionali e autorizzativi e visto l’impegno di tante persone della cooperativa. Sono grato alla presidenza, alla direzione generale e alla direzione tutta e ai tanti colleghi che hanno lavorato in modo fattivo per la positiva conclusione dell’iter.
Concretamente qual è stato l’esito della transazione?
Per Proges è stata un’operazione estremamente interessante dal punto di vista finanziario ed economico che consentirà alla cooperativa di diminuire il proprio indebitamento di circa 20 milioni di euro e ottenere un’importante plusvalenza.
Contrariamente ad altri soggetti che hanno realizzato queste operazioni prima di noi, non abbiamo dovuto sottoscrivere quote del fondo e quindi l’intero importo della vendita diventa per noi liquido.
Allargando un po’ lo sguardo, quali sono gli strumenti finanziari che oggi utilizza una grande cooperativa sociale?
Per i volumi di denaro che muove, la cooperazione al nostro livello non può prescindere dai mercati finanziari. Utilizza le banche tradizionali, a partire dalle banche di credito cooperativo che sono idealmente più vicine, e le emanazioni finanziarie di associazioni di categoria cooperative.
Coopfond, il fondo nazionale per lo sviluppo della cooperazione, è presente nel nostro capitale sociale. Essere affiancati da un soggetto così importante che crede in Proges è per noi un beneficio anche di immagine.
Ci è molto vicino anche il CCFS (Consorzio Cooperativo Finanziario per lo Sviluppo) della Lega delle cooperative.
Tutti ci seguono e danno un contributo allo sviluppo di Proges, e per questo li ringrazio.
Andrea Marsiletti