Attraverso un’indagine condotta dall’Area Studi di Legacoop su 345 cooperative aderenti all’associazione emerge un quadro abbastanza dettagliato del grado di digitalizzazione confrontato sia con il panorama imprenditoriale italiano che con gli obiettivi europei di digitalizzazione entro il 2030. (leggi il documento completo)
Nel 2023, il 70% delle cooperative aderenti raggiunge un livello base di digitalizzazione con un incremento del 7% rispetto al 2021.
Nonostante il movimento cooperativo si collochi quindi ancora molto distante dall’obiettivo europeo del 90%, lo stesso si scopre tendenzialmente più avanzato della media italiana (61%) e di quella europea (58%). Sempre guardando ai target posti dall’agenda europea, le cooperative si rivelano più avanzate anche per quel che concerne l’utilizzo di servizi cloud di livello intermedio-sofisticato.
A fronte di un obiettivo europeo posto al 75%, si attesta al 61% la quota di cooperative che soddisfa il requisito contro il 55% della media italiana e il 39% di quella europea.
Tuttavia, solamente il 28% delle cooperative raggiunge un’intensità digitale alta o molta alta.
Da un punto di vista geografico le cooperative del nord-est si rivelano le più digitalizzate mentre si osserva una chiara correlazione positiva tra le imprese di maggiori dimensioni e tra quelle esportatrici e i migliori livelli di DII conseguiti.
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In linea generale, rispetto alla media nazionale, le cooperative risultano più evolute per quel che concerne l’analisi dei dati, l’utilizzo dei social media e la dotazione di servizi cloud di livello almeno intermedio. Tuttavia, rimangono carenti nelle vendite online, nell’adozione di sistemi ERP e nella gestione della relazione con i clienti. Infine, si osserva un impiego ancora limitato dei sistemi di intelligenza artificiale all’interno delle cooperative associate.
Tale diffusione risulta principalmente ostacolata dalla carenza di competenze, dai costi elevati e dalla disponibilità dei dati essenziali per un’implementazione efficace.
