Il magazine della cooperativa sociale Proges

La cooperazione sociale vista da una ventenne. Intervista a Giulia Pignoli

Giulia Pignoli, 22 anni, è la più giovane tra i soci e dipendenti all’interno della tecnostruttura di Proges nella sede di via Colorno.

Lavora all’interno della Specialist Area sociosanitaria.

L’abbiamo intervistata per conoscere il punto di vista di una giovane cooperatrice sulla cooperazione, e la cooperazione sociale in particolare.

Quando sei arrivata in Proges?

Lavoro in cooperativa da circa due anni e mezzo. Questa esperienza mi ha permesso di crescere tanto, sia sul piano professionale che personale. La cooperativa ha investito molto nella mia formazione professionale. Mi ha insegnato l’importanza della precisione, della gestione efficace del tempo e della comunicazione chiara all’interno di un’organizzazione complessa. Inoltre mi ha mostrato come un lavoro di supporto ben svolto possa essere essenziale per il successo complessivo di una cooperativa, soprattutto in un settore così delicato come quello dell’assistenza, e in particolare di persone anziane e vulnerabili.

L’aspetto che mi ha colpito di più è l’importanza che si dà alla persona, alla sua centralità: ogni decisione e ogni servizio sono pensati per rispondere ai bisogni reali degli utenti.

La cooperativa mette al centro il rispetto reciproco e la cura del benessere non solo degli utenti ma anche dei dipendenti, e sviluppa un forte senso di appartenenza.

Ti occupi, tra le altre cose, di customer satisfaction informatizzata. Quanto conta questo tipo di rilevazione nel settore sociosanitario?

Raccogliere i feedback tramite strumenti informatizzati dagli utenti, famigliari e personale è un aspetto cruciale per migliorare continuamente la qualità dei servizi in un settore delicato come quello sociosanitario. Possiamo capire e identificare quali sono le aree di criticità e intervenire in tempo reale. È molto interessante vedere come, grazie alla tecnologia, possiamo raccogliere giudizi in modo efficiente e veloce.

Un altro aspetto fondamentale è la trasparenza e l’accessibilità dei dati. Dobbiamo garantire che le persone siano in grado di usare gli strumenti tecnologici in modo autonomo o che vengano supportate dal nostro personale.

Inoltre la Customer Satisfaction offre l’opportunità di costruire un rapporto di fiducia tra gli utenti, i famigliari, il personale e la cooperativa. Quando vedono loro opinioni ascoltate e che ci sono miglioramenti tangibili nei servizi, si sentono più coinvolti, apprezzati e valorizzati.

 

L’assessora al welfare della Regione Emilia Romagna Isabella Conti in visita in Proges

 

Come oggi un ventenne vede la cooperazione sociale?

La cooperazione sociale è un settore che offre tantissime opportunità di fare qualcosa di significativo per gli altri, contribuendo a migliorare la vita delle persone.

Soprattutto per un giovane la cooperazione sociale credo rappresenti un’opportunità incredibile di crescita professionale e umana. Si tratta di un settore che sta cambiando rapidamente con ampie possibilità di innovazione, soprattutto nell’ambito della tecnologia e dei servizi sociali.

La cooperazione sociale ha ancora un forte valore poiché incarna principi e valori universali come solidarietà, inclusione e benessere delle persone. La sua missione di supportare i più vulnerabili è ancora oggi cruciale, e penso che i giovani possano davvero fare la differenza portando idee fresche e soluzioni innovative e “moderne” a problemi sociali complessi.

Un altro aspetto che mi ha colpito è la forza e la potenza del lavoro di squadra. La cooperazione sociale è basata sulla collaborazione tra persone e questo è un valore che risuona fortemente con le nuove generazioni. Credo che il lavoro di squadra non sia solo un modo di lavorare ma una vera e propria filosofia che permette di affrontare le sfide quotidiane con maggiore efficacia e “creatività”.

A differenza di altre realtà lavorative in una cooperativa non si tratta solo di “risultati” e numeri, ma di persone e di valori condivisi.

Quale futuro per la cooperazione sociale?

I giovani hanno un ruolo cruciale nel rafforzare la cooperazione sociale. Oggi ci troviamo di fronte a sfide globali come l’invecchiamento della popolazione, le disuguaglianze sociali e le emergenze sanitarie, e la cooperazione sociale è chiamata a rispondere a questi bisogni. I giovani, che crescono in un mondo sempre più digitale, interconnesso e globalizzato, hanno l’opportunità di portare nuove idee, metodi e approcci.

La cooperazione sociale, pur restando un settore che si basa su valori storici e umanistici, ha bisogno di adattarsi continuamente ai cambiamenti.

Andrea Marsiletti

Ultime notizie

Contact Us