Adriano Community Center nel segno della solidarietà.
Il quotidiano Avvenire ha incontrato Zakia e la figlia Zamzama nella Casa della carità di Milano.
Proprio grazie all’accordo tra la Casa della carità e Adriano Community Center – punto di comunità nato nel contesto del progetto Lacittàintorno di Fondazione Cariplo, con il contributo di Proges – è stata avviata l’accoglienza dei profughi di ogni nazionalità negli appartamenti della struttura, destinati al social housing.
“In Afghanistan, Zakia era educatrice di bambini autistici in una scuola speciale, gestita da una Ong straniera. I taleban, al loro arrivo nella capitale nell’agosto 2021, l’hanno rasa al suolo e incendiato tutti gli archivi. Alcune delle insegnanti sono state uccise in odio alle donne che avevano osato lavorare per gli occidentali. (…) Lei ora è in Italia, a Milano, fuggita con il marito, un ex ufficiale delle forze armate del governo filo-occidentale, e i due figli, un ragazzo 24enne e Zamzama. Sono arrivati con i corridoi umanitari nel settembre 2021, in un gruppo di 31 persone, e da allora un passo alla volta proseguono sulla strada dell’integrazione. Vivono all’Adriano community center, una struttura che di per sé già parla di speranza: nata come una Rsa all’avanguardia, trasformata in Covid hotel, poi aperta al quartiere come luogo di cultura e di progetti di socialità condivisa”
Un segnale di speranza e un segno concreto di aiuto e appoggio a Zakia e ad altre donne, uomini, ragazze e ragazzi, bambini e bambine che fuggono da guerre e situazioni disperate.
(nella foto pubblicata da Avvenire, per gentile concessione della Caritas di Milano, Zakia e la figlia Zamzama nella Casa della carità di Milano)