La cerimonia di inaugurazione del nuovo nido d’infanzia del quartiere Dora, gestito in concessione dalla cooperativa Leone Rosso, è stata un momento importante per la comunità aostana, alla presenza del sindaco Gianni Nuti, dei rappresentanti istituzionali del Comune di Aosta e del presidente della cooperativa Cesare Marques.
La struttura, realizzata nell’ambito del PNRR finanziato dall’Unione Europea – Next Generation Eu e dall’Amministrazione comunale con fondi propri, accoglierà a pieno regime 24 bambini, suddivisi in due sezioni.
Il nido sorge nell’area prima occupata dal prefabbricato nato negli anni 1973-1974 come centro sociale del quartiere e poi trasformato negli anni successivi prima in biblioteca e successivamente in mensa per gli studenti della scuola elementare.
Commenta così l’assessora alle Politiche sociali Clotilde Forcellati: “Il nido d’infanzia giocherà un ruolo importante nella riqualificazione del quartiere offrendo un nuovo servizio, e migliorando la qualità di vita delle famiglie che lo abitano e non solo. Da questo punto di vista Aosta si conferma una città particolarmente attenta ai bisogni dei bambini, delle bambine e delle loro famiglie, con un’offerta nei nidi d’infanzia comunali in costante crescita che, dai 126 iniziali, ha raggiunto il numero di 174 posti, con un incremento del 40%. Alla denatalità che colpisce la Valle d’Aosta come tutta l’Italia e l’Europa, l’Amministrazione comunale risponde con servizi di qualità strutturali, e non a spot, che facilitano la conciliazione e la condivisione della cura dei figli e del lavoro per le famiglie e che promuovono il benessere e la crescita armonica dei piccoli ospiti”.
“Oggi parte una sfida importante per la nostra cooperativa che negli anni è cresciuta molto nel numero di bambini gestiti (328) e nelle competenze. Come scritto la scorsa settimana su ProgesMag (leggi), abbia chiamato la nostra linea educativa ‘Il Leoncino Rosso’. Nella costruzione del nido Dora una particolare attenzione è stata riservata al risparmio energetico e all’impatto ambientale. La struttura rientra nella classificazione degli edifici a energia quasi zero (NZEB, Nearly Zero-Energy Building)” ha dichiarato la coordinatrice del servizio Sara Baseli.
Nelle immediate vicinanze della centrale termica è localizzata l’unità esterna della pompa di calore, con impianto di riscaldamento a pavimento con basse temperature di esercizio. Le pareti i sono rivestite con pannelli isolanti termici e acustici, mentre i serramenti sono in PVC in triplo vetro con doppio rivestimento basso emissivo. Un campo fotovoltaico di 35 pannelli installati sul tetto dell’edificio contribuisce ad alimentare l’impianto di ventilazione e trattamento aria (UTA) e gli impianti elettrici, dotati di corpi illuminanti a LED a basso consumo.
Per quanto riguarda le finiture interne, le pavimentazioni delle aule sono realizzate con linoleum naturale a partire da olio di lino, con esclusione di sostanze di sintesi, integrato su una matrice di fibra di juta e tinteggiato a base di acqua senza ftalati. Infine, il legno vergine impiegato per la costruzione di strutture, rivestimenti e finiture è certificato all’80% secondo gli standard Forest Stewardship Council (FSC)