Nel contesto del progetto “Essere all’altezza”, selezionato da Impresa Sociale Con i Bambini, dal mese di gennaio ha preso il via un laboratorio di acquerello pensato appositamente per i genitori. Presso il nido La Tana di Borgotaro, la pittura si è trasformata così in uno spazio di libertà e scoperta personale, dove il colore diventa voce e il foglio un luogo sicuro in cui esprimersi senza giudizio.
Lontano dalla routine quotidiana e dai ruoli abituali, i genitori sono invitati a lasciarsi guidare dalla leggerezza dell’acqua e dalla magia dei pigmenti, per esplorare emozioni, pensieri e desideri. L’acquerello, con la sua natura fluida e imprevedibile, diventa in tal modo uno strumento per abbattere le barriere interiori, liberare la fantasia e creare connessioni. E non è un caso, se il titolo del laboratorio è proprio “Margini imprecisi”.
Un’esperienza capace di arricchire e accompagnare nel percorso di crescita personale e familiare.
“Tutto nasce da una frase ascoltata all’interno di un incontro di formazione con il dott. Andrea Prandin, ovvero che “i bisogni di cura dei bambini e delle bambine sono oggettivi ma la risposta a questi bisogni è variopinta e dai confini acquerellabili” – spiega Elena Galluzzi, educatrice del nido e curatrice del laboratorio – Come educatrice e appassionata della tecnica ad acquerello in cui mi cimento, mi sono trovata a riflettere su come i confini si possano “arginare”. Il risultato è stato un pensiero sul parallelismo con la tecnica che utilizzo per dipingere e la convinzione che più si conoscono gli strumenti e, appunto, la tecnica, maggiori sono le possibilità di riconoscere e limitare i confini. Ragiono sul collegamento con il mio lavoro e su come siano i limiti a farci crescere. E questo vale sia per gli adulti, sia per bimbi e bimbe”.
Dal pensiero, da una intuizione, alla realizzazione della messa a punto del laboratorio: “ho pensato quindi di proporre alle famiglie del mio servizio un laboratorio in grado di connettere l’acquerello ai temi legati alla genitorialità. Uno spazio per prendersi tempo per sé, conoscersi, scambiarsi pensieri e confrontarsi, il tutto mentre ci si dedica a una attività che di legami con il ruolo genitoriale ne ha molteplici. – sottolinea Elena Galluzzi – Quella dell’acquerello è una delle tecniche pittoriche più complesse (d’altronde lo è anche essere genitori) ma non è impossibile da imparare se ci facciamo accompagnare, se non ci sentiamo soli e se andiamo avanti per tentativi ed errori”.
E oggi, dopo diversi appuntamenti, quello che si può concludere è un risultato di grande soddisfazione.
“La risposta dal gruppo dei partecipanti è stata molto positiva, hanno dimostrato la spinta per fare un buon lavoro, per tornare la volta successiva, per continuare a crescere dentro a questa esperienza”, conclude.
Chiara Marando