Sensibilizzare, prevenire e tutelare i minori da ogni rischio di abuso, maltrattamento e sfruttamento: è questo l’obiettivo della Child Safeguarding Policy presentata a Parma da Proges Cooperativa Sociale in una conferenza stampa moderata da Stefano Arduini, direttore di Vita.
Si tratta della prima policy aziendale adottata da una cooperativa sociale in Italia, e nasce nell’ambito di Essere All’Altezza, il progetto selezionato da Impresa Sociale Con i Bambini nell’alveo del Fondo per il contrasto alle povertà educative nelle aree interne dell’Appennino parmense, che vede capofila Proges con il coinvolgimento delle amministrazioni pubbliche e di altri soggetti di Terzo Settore.
La Child Safeguarding Policy è il risultato di un lavoro iniziato nel 2022, quando gli enti coinvolti hanno costituito un tavolo tecnico avvalendosi della collaborazione di esperti sul tema. Ma il documento si delinea come uno strumento guida per tutti gli operatori del terzo settore, dato il suo carattere universale.
Una bussola di pratiche e comportamenti per tutelare tutti i soggetti coinvolti: dai minori al personale lavoratore, passando per l’organizzazione stessa, che è meno esposta a rischi e minacce per la sua reputazione. Secondo questo obiettivo, il documento prevede dettagliatamente l’identificazione di chiare responsabilità e aspettative per tutto lo staff, la codificazione e l’implementazione delle procedure da applicare – dalla selezione e formazione del personale al monitoraggio – oltre alla revisione periodica delle misure di tutela.
Oltre alla prevenzione concreta dei rischi reali per i minori, obiettivo cardine della Child Safeguarding Policy è la sensibilizzazione: Proges si impegna infatti affinché tutto il personale, così come le comunità e i bambini, siano pienamente coscienti di un problema delicato e complesso come quello dell’abuso all’infanzia. Per questo motivo, la policy verrà applicata a tutti i progetti seguiti dalla Cooperativa, che opera in 12 regioni italiane e con i suoi servizi raggiunge ogni anno oltre 11.000 famiglie, e verrà condivisa con tutti i fornitori, al fine di promuovere un’azione di sistema e partecipata.
“La Child Safeguarding Policy (CSP) – ha commentato il presidente di Con i Bambini Marco Rossi Doria – riunisce i dispositivi e gli accorgimenti di salvaguardia, internazionalmente vagliati, tesi a proteggere ogni bambino/a e ragazzo/a beneficiario di cura e azione educativa dai rischi di abuso, di sfruttamento e maltrattamento e anche da quelli di mancata protezione e di condotta inappropriata da parte degli operatori. È un codice teso a far bene e sorvegliare con competenza, per tutti ma soprattutto per la prima infanzia (0-6 anni) ogni relazione educativa nel prioritario interesse dei minori e in quello delle famiglie e anche degli operatori stessi. Con i Bambini da tempo ne raccomanda l’adozione, in alcuni casi in via obbligatoria, da parte delle organizzazioni finanziate in tutti i bandi e le iniziative. Noi, che operiamo in tutta Italia e contiamo sul lavoro competente di oltre 700 partenariati in azione nei territori più difficili, sappiamo che le comunità educanti italiane sono attente e rigorose. Ed è proprio per salvaguardare la qualità straordinaria di questo grande cantiere educativo e civile che garantiamo l’uso di un codice che, nel mondo, caratterizza le migliori pratiche educative”.
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“Proges – ha dichiarato la presidente Michela Bolondi – è impegnata da oltre 30 anni nel fornire educazione, cura e assistenza alle persone. In particolare, Proges vuole essere un’organizzazione sicura per le bambine, i bambini e gli adolescenti e creare un ambiente in cui i loro diritti siano sempre tutelati e i possibili abusi prevenuti. Le persone di minore età sono al centro del nostro fare quotidiano e misuriamo il nostro lavoro sulla possibilità di offrire servizi sempre migliori, completi, rispettosi e innovativi, che portino valore ai singoli, alle famiglie e alle comunità intere. Con l’adozione della CSP, Proges si impegna a sensibilizzare dipendenti e collaboratori, inclusi i volontari, i partner, i fornitori, stakeholder, gli enti appaltanti e le comunità in cui opera; si impegna a formare il nuovo personale e ad aggiornare tutto il personale in forza; e infine si impegna diffondere la Policy presso le comunità e tutte le persone con cui viene in contatto”.
Sono quindi intervenute Laura Parenti (leggi) e Francesca Gavazzoli (leggi) di Proges che hanno fornito ulteriori elementi tecnici del progetto.