”Iniziare a scrivere un libro sulla leadership al femminile significa far scoccare la scintilla per accendere l’attenzione verso un tema molto dibattuto e, nonostante questo, spesso travisato o sminuito. Significa portare a galla il giusto equilibrio fra opportunità e rischi, certezze e rivendicazioni, passioni e obblighi. Significa infine trovare il tono migliore, gli argomenti giusti e le metafore. Ma anche racconti che restituiscano la bellezza, il privilegio e la forza di essere donna in questo momento così turbolento e di grande incertezza. Ma non è un libro per sole donne, questo. È un libro che mi auguro possa lasciare qualche riflessione anche agli uomini”.
Queste le parole di Paola Lazzarini, autrice del libro “La grande D. – come la leadership femminile trasforma le organizzazioni” edito da Luiss, presentato presso i Chiostri di S. Pietro a Reggio Emilia, in occasione di uno degli appuntamenti dell’iniziativa “Protagoniste cooperative: parole, imprese, società”, promossa da Legacoop Emilia Ovest e inserito nell’ambito del circuito OFF del festival L’Eredità delle Donne, dedicato all’empowerment femminile.
La presentazione non è stata solo l’occasione per raccontare il libro e ciò che vuole comunicare, ma è diventato anche e soprattutto un momento di dialogo al femminile. Un confronto che ha visto portare esperienze e punti di vista da parte dell’autrice, di Francesca Corotti, vice presidente Proges, e Antonietta Casini, vice presidente Coopselios. A moderare è stata Antonietta Serri, responsabile coop. sociali Legacoop Emilia Ovest.
Tra le pagine del suo libro, Paola Lazzarini affronta il concetto di leadership all’interno delle aziende per poi entrare più nel dettaglio del significato profondo di leadership al femminile.
“Il successo di una donna non è quasi mai legato a una questione di potere o esercizio del potere, piuttosto di sensibilità e cura rispetto al proprio agire, al coinvolgimento delle persone, all’ascolto e alla pazienza, assecondando il proprio modo di essere – spiega Paola Lazzarini – Ciò che conta è la femminilità nella leadership, vista come comportamento di guida. Non esiste una leadership migliore in assoluto, ma si compone di elementi iconograficamente riconosciuti di virilità e femminilità. Fra le più significative voglio citare la gentilezza, oggi più che mai correlata alla buona gestione, al pari di altre skills. Diventa primario pertanto comprendere quanto una donna sia leader di sé stessa, quanto riesca a sviluppare la propria autostima, a tutti i livelli e trasferire il suo esempio con consapevolezza, intelligenza sociale e valorizzazione delle differenze.
E non a caso, a fornire ulteriori spunti di riflessioni sono state due donne. Due vice presidenti di due delle cooperative più importanti a livello italiano. Entrambe hanno dato vita a un momento di scambio e sensibilizzazione verso il tema, sottolineando al contempo il reciproco impegno e l’importanza della valorizzazione delle diversità e della parità di diritti.
“Il concetto di leadership e ancor prima il concetto di governance è un tema fondamentale per le imprese cooperative. E questo proprio per la varietà dei modelli organizzativi e per i principi cooperativi. In un sistema così complesso, la leadership non può altro che essere trasformativa, cercare soluzioni alternative e inclusive, ma soprattutto in continua evoluzione. Una evoluzione che, in una organizzazione moderna, necessita altresì di un cambio di paradigma. Il femminile deve essere visto e interpretato come un valore aggiunto per le organizzazioni. – ha sottolineato Francesca Corotti – In Proges l’86% del personale occupato è composto da donne e, negli anni, abbiamo portato avanti politiche di genere molto interessanti e innovative. Proprio in virtù di questo cambio di passo, abbiamo attivato un percorso di empowerment al femminile insieme a Paola Lazzarini: “Ladies First. Il valore del femminile in cooperativa ” che ha coinvolto un gruppo di 10 giovani donne under 40, rappresentative di tutte le funzioni aziendali, con cui sono stati sviluppati laboratori, momenti di confronto e crescita incentrati su argomenti quali consapevolezza di sé, comunicazione assertiva e capacità richieste alle manager del futuro. È stato un successo. E ora siamo pronti per partire con una seconda edizione ulteriormente ampliata, che avrà come novità metodologica il coinvolgimento della componente maschile in un’ottica di contaminazione virtuosa di punti di vista e partecipazione condivisa al processo”.
“La Certificazione di genere che abbiamo conseguito nel 2023 in Coopselios non è un traguardo ma piuttosto un punto di partenza che ci impegna a portare avanti azioni su differenti piani. Certamente la disparità salariale è un tema oggettivo che richiede azioni concrete, ma c’è anche un piano culturale che riguarda gli stereotipi, che vivono nelle donne tanto quanto negli uomini. – ha evidenziato Antonietta Casini – Considerando la nostra esperienza credo si possa dire che la leadership femminile non è solo in grado di trasformare le organizzazioni ma anche di generarle. Nel 1986 un piccolo gruppo di colleghe ha dato vita al primo nido cooperativo in Italia, perseguendo la volontà di lavorare in educazione in un momento in cui non esistevano altre possibilità, immaginando qualcosa di completamente nuovo. L’alleanza con altre donne, impegnate in politica, ha costruito le condizioni affinché questo potesse accadere. Questa esperienza è nata quindi dalla convergenza dei bisogni espressi dal territorio, della determinazione delle donne e da una visione strategica che ha visto più soggetti impegnati. E’ un risultato corale, di ascolto e di visione e in questo si esprime il potere generativo della leadership femminile. L’idea di cura e di educazione nella quale crediamo è radicalmente altra rispetto allo stereotipo che considera professioni come attitudini o vocazioni”.
Un pensiero conclusivo è arrivato da Antonietta Serri – “Questo evento era una delle tappe del nostro festival dedicato alle donne e al loro contributo determinante alla sfera economica e sociale. I contenuti di La Grande D sono perfettamente in linea con quanto abbiamo cercato di valorizzare: la leadership femminile trasforma le organizzazioni e imprime un cambiamento positivo, che associa al vantaggio competitivo delle competenze, le leve dell’intelligenza emotiva, del coraggio condiviso e del riconoscimento delle differenze. Nel mondo della cooperazione ci impegniamo a sostenere il protagonismo femminile nelle sue molteplici sfaccettature e qualità espresse nei diversi settori e ruoli. Siamo soddisfatti del successo del festival che ci ha permesso di veicolare messaggi importanti sulla parità e i diritti delle donne. Ringraziamo tutti i soggetti partner, le cooperative che hanno collaborato e chi ha partecipato con entusiasmo agli eventi.”
Chiara Marando