Libri, tempere, pennelli, pennarelli e materiale vario sono stati donati dalla cooperativa Proges al nido della scuola Choreia di Reggio Emilia, teatro di un incendio doloso avvenuto lo scorso 18 novembre.
Un gesto che ha voluto sottolineare vicinanza e solidarietà ai bambini, alle insegnanti e ai genitori che si sono trovati improvvisamente a vivere un momento di forte difficoltà.
“Ho chiamato ed espresso la mia vicinanza alla pedagogista a nome della cooperativa” dichiara Margherita Chiarenza, pedagogista Proges. “Desideriamo lanciare un messaggio contro ogni tipo di violenza: episodi di questo tipo minano il diritto all’educazione, che è un diritto assoluto che va salvaguardato e ci permette di migliorare la nostra qualità della vita.”
Margherita Chiarenza si è recata personalmente in visita alla scuola colpita dall’incendio per consegnare, oltre al materiale scolastico, una grafica realizzata dai bambini del nido scuola Totem raffigurante una piantina di fagiolo, simbolo di speranza, rinascita e “rifioritura”.
Su un lato i piccoli di Totem hanno scritto un messaggio ai “colleghi” di Choreia: “Ciao bambini, ci dispiace molto che la vostra scuola sia bruciata, vi vogliamo molto bene”.
È stata consegnata anche una lettera, scritta da Margherita, di cui segue un estratto: “… sappiate soffermarvi sulle cose belle, sulla bellezza che ognuno di voi dona all’altro perché è la curiosità della scoperta che ci farà percorrere la strada della speranza verso un mondo pieno di gioia. Continuate ad amare i libri, le storie che ogni giorno vi raccontate perché vi faranno viaggiare verso nuovi orizzonti tutti da scoprire…”
Ad accogliere Margherita c’erano le insegnanti, le pedagogiste e soprattutto loro, i bambini, entusiasti e felicissimi di poter mostrare la loro scuola, già operativa a una settimana dall’incendio a eccezione di una sezione, tuttora inagibile.
Il sentiero delle identità: giornata di lavoro del coordinamento pedagogico di Proges
Tè, caffè e un dolce hanno fatto da contorno alla sua visita, una golosa tradizione chiamata “Caffè sospeso” che il gruppo di lavoro e i piccoli di Choreia riservano a tutti gli ospiti.
“Due giorni prima della giornata internazionale dei diritti dei bambini sancita dall’ONU questi bambini sono stati privati del diritto di avere una scuola” continua Margherita Chiarenza. “Ma l’impegno delle insegnanti, dei genitori e delle famiglie è stato più forte e in una settimana la scuola ha riaperto i battenti: ha vinto il valore dell’educazione e della cultura, della bellezza e della legalità.” FR