“Negli ultimi anni stanno aumentando in modo esponenziale le richieste di consulenza in merito a disagi emotivi e comportamentali nei bambini, che si evidenziano già nei servizi educativi 0-6 anni, ma anche nel contesto familiare. In molte situazioni è utile e sufficiente supportare i genitori nell’individuare modalità di gestione dei vissuti emotivi propri e dei loro bimbi, spesso connessi alla definizione di limiti e regole e allo sviluppo delle prime autonomie”.
A parlare è la Psicologa dell’età evolutiva/perinatale e Psicoterapeuta Biancamaria Acito, recentemente coinvolta nell’iniziativa Essere all’altezza, progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del fondo al contrasto alla povertà educativa, per portare avanti una serie di incontri di formazione online rivolti ai genitori di bambini 0/6 nell’area del Distretto Sudest.
Come sono strutturati gli incontri online e quali argomenti vengono trattati?
“Il primo è stato incentrato sul tema della regolazione delle emozioni nei bambini: per capire insieme come aiutarli a riconoscere, verbalizzare o esprimere in modo adeguato i propri vissuti emotivi. Abbiamo chiarito il bisogno dei bambini molto piccoli di essere guidati dagli adulti di riferimento, in primis i loro genitori, nell’apprendere e sviluppare le capacità di autoregolazione emotiva e comportamentale.
Nel successivo appuntamento, quello del 19 novembre, il tema sarà il sonno dei bambini: parleremo della sua diversa fisiologia rispetto a quello degli adulti e dei tanti fattori che lo influenzano, per comprendere come favorire l’acquisizione di un buon ritmo di sonno/veglia fin dai primi mesi di vita”.
Che tipo di interazione si viene a creare con i genitori?
“Gli incontri on line hanno una durata di circa un’ora e trenta e intendono essere molto interattivi: dopo un’introduzione teorica sui temi trattati, viene dato ampio spazio alle domande dei partecipanti, per chiarire eventuali dubbi, stimolare la riflessione e condivisione di opinioni e momenti di vita vissuta”.
Tutto questo permette di avere un quadro ampio della situazione. Nella sua esperienza, quali sono i bisogni o le domande più frequenti nei genitori?
“Ad esempio, rispetto al tema del sonno, molto spesso i genitori si rivolgono a me perché i loro bambini hanno frequenti risvegli notturni o tempi lunghi di addormentamento e queste problematiche, se protratte nel tempo, mettono a dura prova la loro resistenza, ma anche la solidità della coppia stessa. Per tale ragione, in molte occasioni il bisogno che portano è di un sostegno alla coppia genitoriale, per farne emergere le risorse e renderli più sicuri del loro ruolo”.
Nota un cambiamento nel rapporto genitori/figli?
“Purtroppo negli ultimi tempi sto assistendo a un peggioramento della relazione genitori/figli, con maggiori difficoltà nella definizione di ruoli e confini, nonostante sia evidente una più ampia attenzione verso i bisogni dei bambini, insieme alla volontà genitoriale a mettersi in discussione. Si tratta di un discorso complesso, penso che uno dei fattori implicati sia l’isolamento e la mancanza di una rete di sostegno efficace”.
Cosa intende?
“Come recita un antico proverbio africano “Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio”, invece attualmente i genitori si ritrovano spesso completamente soli, perché hanno nonni e altri parenti / amici lontani o non disponibili. Ne approfitto appunto per sottolineare quanto la questione dei rapporti con le famiglie di origine sia un altro fattore che molte volte merita di essere approfondito”.
Come considera questo tipo di iniziativa nell’ambito di un progetto come Essere all’altezza?
“Un progetto come questa a mio avviso è in grado di rispondere ai bisogni attuali delle famiglie, che consistono proprio nel ricevere, nei primi anni di vita dei figli, il sostegno in grado di far emergere le proprie risorse e competenze, in modo da riuscire ad affrontare più efficacemente le sfide e i compiti evolutivi delle successive fasi di crescita.
Una credenza popolare sostiene: “figli piccoli, problemi piccoli…figli grandi…problemi grandi!”. Per la mia esperienza di mamma di due adolescenti posso confermare nel mio piccolo questo detto, ma sono certa sia proprio nei primi importantissimi anni di vita che si gettano le basi per quelli successivi. La prevenzione è possibile e fondamentale. Per tale ragione, è utile non aspettare in caso di dubbio o fragilità ed è opportuno chiedere e ottenere aiuto”.
Chiara Marando